In memoria del Prof. Paolo Durando
Treviglio, 5 luglio 2024
Con profondo dolore e sincera commozione desideriamo ricordare qui il nostro carissimo Professor Paolo Durando, che purtroppo ci ha lasciati questo pomeriggio.
Con la sua vivacità intellettuale, il suo garbo discreto, la sua rara sensibilità, il suo imperturbabile equilibrio, ha lasciato una traccia profonda nei cuori dei suoi allievi, dei suoi colleghi e amici e in tutta la comunità scolastica.
Lo ricordiamo come un amico prezioso, sulla cui saggezza abbiamo sempre potuto contare; come un insegnante attento e sensibile, capace di stimolare il pensiero critico, di risvegliare la passione per la conoscenza e di orientare ciascuno a dare il meglio di sé.
Amava moltissimo la sua professione e sapeva prendersi cura delle esigenze di tutti, in modo sempre competente ed estremamente inclusivo. È stato un vero educatore, un docente la cui amplissima cultura vibrava nelle aule e al di fuori di esse, scevra di qualsiasi pedanteria e ricca, invece, di affettuosa umanità.
Il Professor Durando è stato un grande Maestro, nel senso più profondo e “antico” del termine, eppure sempre così curioso e propositivamente aperto all’innovazione didattica.
Nella sua ricerca, sia pedagogica che culturale, sapeva slittare con eleganza e disinvoltura tra passato e futuro, tra la storia e l’avvenire, incastonando il presente tra i corsi e ricorsi dell’eterno divenire.
Brillante, riservato, ironico, è stato un intellettuale eclettico, generoso nel condividere il suo talento letterario e desideroso di avventurarsi in percorsi creativi sempre nuovi, dal racconto, alla poesia, alla pittura.
Chi ha letto i suoi scritti o ammirato le sue opere grafiche sa quanto con la parola e con le immagini e i colori riuscisse a indagare nei più complessi labirinti della mente e negli interrogativi più profondi che, da sempre, innervano l’esistenza umana, ricercandone il senso.
Affascinato dalla metafora del “margine” e del “confine”, nel suo racconto “I transmortali” (2013) immaginava un bizzarro tentativo di superamento della morte nell’ “abisso senza angoscia” di un Trans-mondo. In questa realtà “derivata ma eterna” e senza sofferenza, artisti “transmortali”, divenuti purissimi distillati di se stessi ma – al tempo stesso – vittime di un’ispirazione depotenziata, si struggevano nel ricordo nostalgico della realtà terrena, sia pure imperfetta e contraddittoria.
“Manca un tassello, il collegamento con un …quid.” – affermava un musicista approdato in questa dimensione surreale – “Sulla terra intuivamo la fonte della cosiddetta ispirazione… ci collegavamo a lei in modo imperfetto, discontinuo, ma il contatto, per quanto precario, c’era. Ora invece sono certamente più capace di creare, di concentrarmi, di lavorare. Ma mi sento disconnesso da una parte di quel flusso che nutriva il mio talento”.
Caro Paolo, osiamo sperare che quel “quid” non ti venga mai a mancare e che il ricordo del nostro variopinto mondo imperfetto e del nostro affetto e della nostra gratitudine ti facciano compagnia per sempre.
Noi ti ricorderemo sempre come un uomo di pace, capace di leggere nel cuore di tutti con benevolenza; senza mai giudicare.
Il tuo Liceo Weil
Futura memoria
Ci sarà un angolo di futuro,
una postazione, un’insenatura,
in cui sostare
per raccogliere gli anni
nel cavo della mano,
inanellarli in decenni,
in secoli, nel tripudio
della spuma dei giorni,
dei geyser di secondi.
In quella nicchia
di scampati all’antropocene,
ci apriremo a un destino nuovo
e la parola “storia”
non avrà più significato.
In quella costa di frangenti spuri,
di ossidate magagne,
nella soporifera stasi
della cova di nuove promesse,
gradiremo essere per noi stessi,
essere per la morte che è vita,
nella calma precisa
che precede il riavvio.
Paolo Durando, 2022
Paolo Durando - Senza titolo, 2023
Ultima revisione il 17-09-2024